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Pubblicazioni Scientifiche

Xian Feng Dental Magazine – Giugno 2016 – The Past and Present State of the Art in Dental Implants

Written by feRKzzCTo0 on . Posted in El – Esthetic Line, Implantologia Convenzionale, Pubblicazioni Scientifiche

Xian Feng Dental Magazine • Giugno 2016

The Past and Present State of the Art in Dental Implants

Dr Wei

Abstract
Gli impianti esistono da migliaia di anni, e gli impianti in titanio esistono dal 1965. Negli ultimi 50 anni si sono registrati molti progressi negli impianti in titanio. Il culmine di tutti i progressi e lo stato dell’arte attuale degli impianti dentali è rappresentato dall’impianto dentale EL (Esthetic Line) di C-TECH. Le prestazioni superiori dell’impianto EL sono dovute alle sue caratteristiche principali: Platform switching, connessione conica a cono Morse, nonché spalla smussata e filettatura aggressiva del corpo principale. La connessione di tipo conico Morse apporta vantaggi fondamentali: forza della connessione, protezione da infiltrazioni batteriche nel gap, impossibilità di allentamento delle viti e conseguente guasto protesico. La filettatura generosa del corpo principale fornisce un contatto eccellente tra osso e impianto nonché prestazioni eccellenti nell’osso morbido.

Prima relazione di uno studio retrospettivo biennale con un impianto a livello osseo di recente sviluppo Salute perimplantare e stabilità ossea perimplantare dopo il posizionamento immediato dell’impianto

Written by feRKzzCTo0 on . Posted in El – Esthetic Line, Henriette Lerner, Implantologia Convenzionale, Pubblicazioni Scientifiche, Robert Sader, Shahram Ghanaati

International Journal of Implant Dentistry • Dicembre 2016

Prima relazione di uno studio retrospettivo biennale con un impianto a livello osseo di recente sviluppo Salute perimplantare e stabilità ossea perimplantare dopo il posizionamento immediato dell’impianto

DR-Medic Stom. Henriette Lerner HL DENTCLINIC, Dr. Jonas Lorenz University Hospital Frankfurt · Department of oral, maxillofacial and plastic surgery, Professor Robert A. Sader Goethe-Universität Frankfurt am Main · Center of Stomatology and Dr. Shahram Ghanaati Goethe University of Frankfurt/Main; Universitätsmedizin der Johannes Gutenberg-Universität Mainz · Department for Oral, Craniomaxillofacial and Facial Plastic Surgery; Institute of Pathology

Gli impianti dentali sono diventati una modalità di trattamento affidabile e prevedibile per sostituire il dente o i denti mancanti e conservare la dentatura in caso di pazienti edentuli. Possono ripristinare la salute orale, la forma, la funzione, la masticazione, l’articolazione e l’estetica dell’apparato stomatognatico con un tasso di successo pluriennale superiore al 90 percento nel caso di impianti in pazienti completamente edentuli [1,2] o parzialmente edentuli [3-6]. Si è riscontrato che le variazioni nel successo dell’impianto dipendono dalla tecnica chirurgica, dal protocollo di carico, dalla localizzazione dell’impianto e dalla qualità ossea. Ad esempio, sono state rilevate percentuali di successo inferiori per impianti mascellari rispetto a quelli mandibolari [7,8]

Negli ultimi decenni, la ricerca sugli impianti dentali ha portato ad una vasta modifica dei protocolli chirurgici e protesici.
Per la superficie degli impianti dentali c’è ampio consenso in riferimento alla superiorità delle superfici rese ruvide (con rugosità a scala micrometrica o superiore).

Altri modi per aumentare la superficie dell’impianto comprendono il design filettato, la lunghezza dell’impianto e il diametro dell’impianto. Il tipo di impianto dovrebbe prevedere caratteristiche in grado di trasformare al meglio le forze di trazione e taglio durante la masticazione e minimizzare i componenti di forze indesiderate.
Un ulteriore fattore essenziale per la stabilità di lungo periodo dei tessuti ossei perimplantari e per garantire un impianto dentale esteticamente e funzionalmente adeguato è la stabilità della connessione impianto-moncone, per evitare fratture dell’impianto e l’allentamento della vite e per mantenere stabile il livello osseo perimplantare.
Con il design in due pezzi, uno spazio o micro-gap tra l’impianto e il moncone è inevitabile; ciò nonostante, talvolta si può rilevare un micro-gap inferiore se il design è con connettori conici a cono Morse e platform switching, per trasferire il micro-gap davanti all’asse impianto e ridurre il micro-movimento. Ciò può ridurre la propulsione del fluido dal solco e, di conseguenza, la perdita ossea crestale, anche con impianti inseriti sotto alla cresta alveolare (subcrestali).

Lo scopo di questo studio retrospettivo è quello di descrivere i risultati clinici e radiologici di un nuovo impianto con topografia della superficie pallinata e trattata con acido e connessione impianto-moncone con attacco conico Morse. Gli impianti sono stati inseriti in alveoli di estrazione freschi e intatti di denti mascellari e mandibolari non recuperabili, con follow-up clinico e radiologico dopo un tempo di carico medio di due anni. È stata posta particolare enfasi sul mantenimento della salute perimplantare e sulla stabilità del livello osseo perimplantare.


 

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Facoltà di Odontoiatria, Università di Belgrado, Serbia – Novembre 2015 – Risultati clinici a seguito dell’aumento della cresta orizzontale con innesti ossei a blocco

Written by feRKzzCTo0 on . Posted in Century-Gtr, Implantologia Convenzionale, Pubblicazioni Scientifiche, Rigenerazione Ossea

Facoltà di Odontoiatria, Università di Belgrado, Serbia • Novembre 2015

Risultati clinici a seguito dell’aumento della cresta orizzontale con innesti ossei a blocco

Assoc Prof Dr Snezana Colic (School of Dental Medicine University of Belgrade, Serbia)

Lo scopo di questo studio è di analizzare il risultato clinico dell’intervento additivo orizzontale con innesti ossei autologi a blocco per la ricostruzione della cresta edentula sottile prima del posizionamento dell’impianto. Sono stati selezionati diciotto pazienti parzialmente edentuli che presentavano larghezza ossea insufficiente (inferiore a 4mm) nei punti di posizionamento degli impianti.
Uno o più innesti cilindrici a blocco sono stati prelevati con trapani dalla regione retromolare e stabilizzati con mini-viti in titanio. Gli innesti fissati sono stati coperti con granuli di minerale di osso bovino deproteinizzato (DBBM) e membrana in collagene (CM). La quantità media di aumento osseo è stata di 3,6 mm. Uno dei 24 impianti a blocco è stato perso durante il periodo iniziale di guarigione. Cinque mesi dopo, durante il rientro per il posizionamento degli impianti, è stato misurato l’aumento di larghezza della cresta ottenuto. Tutti gli impianti si trovavano in posizione corretta ed erano considerati integrati correttamente durante il periodo di osservazione. La riabilitazione protesica è stata iniziata tre mesi dopo il posizionamento degli impianti.
Il follow-up medio dopo il carico protesico è stato di 25,4 mesi.

Questa tecnica rappresenta un mezzo affidabile per la correzione della cresta edentula sottile. Il contatto ravvicinato tra l’innesto osseo e la superficie del sito del ricevente garantisce la vascolarizzazione rapida e intensa e la conseguente osteointegrazione dell’innesto. L’aggiunta di minerale di osso bovino e membrana in collagene sul blocco osseo minimizza il riassorbimento durante la guarigione.
In tutti i casi tutti gli impianti pianificati potevano essere inseriti nelle posizioni corrette.
La durata media del follow-up degli impianti è stata di 25,4 mesi. La riabilitazione odontotecnica riguarda corone singole o ponti.
Durante il periodo di osservazione non è stato perso nessun impianto. Tutti gli impianti hanno avuto esito positivo sia in termini estetici che funzionali.


 

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Erste Daten eines neuartigen Implantatsystems – Novembre 2015 – CONCLUSIONI dell’Università di Francoforte

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Erste Daten eines neuartigen Implantatsystems • Novembre 2015

CONCLUSIONI dell’Università di Francoforte • EL Study Presentation

Authors: Jonas Lorenz – University Hospital Frankfurt · Department of oral, maxillofacial and plastic surgery, Henriette Lerner – HL DENTCLINIC, Robert A. Sader– Goethe-Universität Frankfurt am Main · Center of Stomatology and Shahram Ghanaati – Goethe University of Frankfurt/Main; Universitätsmedizin der Johannes Gutenberg-Universität Mainz · Department for Oral, Craniomaxillofacial and Facial Plastic Surgery; Institute of Pathology
Study: Frankfurt orofacial regenerative medicine
University: Universitätsklinikum Frankfurt

Stabilità di lungo periodo dei tessuti perimplantari duri e molli dopo un impianto immediato: Dati iniziali di un nuovo sistema implantare con attacco Morse.

Scopo
Negli ultimi anni gli impianti immediati si sono affermati come un’opzione terapeutica affidabile. Tenendo conto di alcune condizioni essenziali, come la preservazione degli alveoli ossei, è possibile ottenere tassi di sopravvivenza analoghi con un basso tasso di complicazione. Lo scopo del presente studio è di investigare per la prima volta un nuovo sistema implantare con attacco Morse e le sue caratteristiche e prestazioni con impianto immediato.

Materiale e metodi
In questo studio retrospettivo, 21 pazienti che hanno ricevuto 50 impianti (C-Tech Implants Esthetic Line, C-Tech Implants, Bologna, Italia) sono stati riesaminati clinicamente e radiologicamente negli ultimi tre anni subito dopo l’estrazione di denti senza supporti ausiliari nella mandibola superiore e inferiore. Dopo 2 anni, è stata verificata la condizione dei tessuti perimplantari duri e molli (larghezza e spessore della gengiva perimplantare buccale, profondità di sondaggio (ST) indice di sanguinamento (BOP) ed estetica rosa (PES)) e la stabilità ossea perimplantare.

Risultati
Non si sono verificati impianti persi, allentamenti dell’impianto o infezioni acute nella zona del tessuto perimplantare durante il periodo di esame di 2 anni. Tutti gli impianti hanno avuto un tasso sufficiente di tessuto gengivale perimplantare attaccato, un attacco stabile con ST di 2,25 mm e BOP medio del 34%. Anche le ossa perimplantari sono risultate stabili nel follow-up radiologico di 2 anni, con una diminuzione media di 0,83 mm.

Una nuova fase della vita (di qualità) Protesi fissa supportata da impianti

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Magazine PIP • Practical implantology and implant prosthetics • Maggio 2020

Una nuova fase della vita (di qualità) Protesi fissa supportata da impianti

Dott. med. dent. Peter Randelzhofer

La protesi totale richiede arcate totalmente edentule. In passato, era visto come un restauro importante ma non troppo popolare. La protesi totale rimovibile, ancorata su impianti e senza palato, invece, rappresenta una soluzione apprezzata sia a livello funzionale che estetico.
La paziente di 60 anni è arrivata nel nostro studio dentistico presentando fastidio e manifestando il desiderio di cambiare l’aspetto dei propri denti (Fig. 1-3). Dalla diagnosi clinica e radiologica, è emerso che i denti rimanenti dovevano essere estratti a causa della situazione parodontale e protesica (Fig. 4).

Mini impianti: indicazione sociale o terapia di scelta?

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Magazine PIP • Practical implantology and implant prosthetics • Maggio 2021

Mini impianti: indicazione sociale o terapia di scelta?

Dr. med. dent. Arndt Christian Höhne

I reali vantaggi dei mini-impianti
Per anni i mini-impianti hanno condotto un’esistenza contraddistinta da dubbi e incertezze: nonostante siano diffusi e ben accettati nella pratica, lo scetticismo di numerosi esperti si è mantenuto costante nel tempo.
Il Dott. Arndt Christian Höhne ha cercato di chiarire questo argomento divisivo in un’intervista alla rivista PIP, spiegando che possono essere utilizzati in una gamma di casi molto ampia e specificando che il principale campo di applicazione consiste tuttavia nella stabilizzazione di protesi totali nella mascella superiore e inferiore, sia come restauro completo sia come aumento del moncone.

Serbian Dental Journal – Ottobre 2015 – CARICO IMMEDIATO DI IMPIANTI DENTALI USANDO LA TECNICA DI SALDATURA INTRAORALE – CASE REPORT

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Serbian Dental Journal • Ottobre 2015

CARICO IMMEDIATO DI IMPIANTI DENTALI USANDO LA TECNICA DI SALDATURA INTRAORALE – CASE REPORT

Dr Kristian Gerga Center of cosmetic dentistry Dr Gerga Banatsko Novo Selo – Digital Dentistry Society Memeber

Le richieste dei pazienti riguardo l’immediata riabilitazione odontoiatrica dal punto di vista funzionale ed estetico ha portato allo sviluppo del posizionamento immediato dell’impianto e del carico immediato.
Il carico immediato degli impianti è il carico con ripristini odontoiatrici temporanei o permanenti che generano contatti occlusali lievi con l’antagonista, e viene eseguito sugli impianti immediatamente o fino a 48 ore dopo la procedura chirurgica.
Lo scopo di questo articolo è di presentare un caso clinico di carichi immediati degli impianti usando la tecnica di saldatura intraorale.

Il paziente di 63 anni è giunto nella nostra clinica con dolore e gonfiore alla mascella superiore. L’esame clinico evidenzia la presenza di vecchie corone metallo-ceramiche con fissaggio marginale improprio, lesioni da carie radicolari, infiammazione cronica alle gengive, tasche parodontali, tutti i denti instabili.
L’analisi eseguita con 3D e OPT ha indicato l’estrazione dei denti rimanenti.
Il paziente desiderava un ripristino protesico fisso.
Il piano di trattamento è stato: 6 impianti nella mandibola superiore e 6 impianti in quella inferiore, saldatura intraorale e carico immediato.

Il sistema implantare EL (C-Tech, Italia) che abbiamo usato in questo caso è stato in grado di soddisfare la maggior parte delle nostre richieste grazie al suo design e alle soluzioni protesiche.

DZZ | Deutsche Zahnärztliche Zeitschrift – Settembre 2015 – Stabilizzazione di protesi dentali parziali rimovibili usando mini-impianti – 2 case report

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DZZ | Deutsche Zahnärztliche Zeitschrift • Settembre 2015

Stabilizzazione di protesi dentali parziali rimovibili usando mini-impianti – 2 case report

Prof. Dr. Torsten Mundt Center for Dental, Oral and Maxillofacial Surgery Greifswald
Polyclinic for dental prosthetics and materials science
University Medical Center, Christian Lucas, Reiner Biffar University of Greifswald · Department of Prosthodontics, Geriatric Dentistry and Medical Materials Science, Friedhelm Heinemann University of Greifswald · Department of Prosthodontics, Geriatric Dentistry and Medical Materials Science

Perché leggere questo articolo?
Questo case report è una guida che illustra come è possibile usare i mini-impianti come monconi strategici per la stabilizzazione di protesi dentali parziali rimovibili e per il sostegno dei denti rimanenti.

Introduzione: L’utilizzo di impianti dentali convenzionali come monconi strategici per le protesi dentali parziali rimovibili è costoso e richiede una larghezza sufficiente della cresta alveolare. I mini-impianti dentali monopezzo (< 2,8 mm) forniscono un’opzione di trattamento alternativa per questa indicazione.

Metodo di trattamento: Uno schema terapeutico per mini-impianti dentali strategici (MDI, 3M ESPE Dental GmbH, Seefeld, Germania) include 3 monconi (denti + impianti) per quadrante mascellare e 2 monconi per quadrante mandibolare.

Risultati: Nel primo case report, una paziente ha perso uno dei 2 monconi della corona conica del canino dell’arcata inferiore. Di conseguenza sono stati inseriti 2 mini-impianti dentali con stabilità primaria sufficiente (coppia d’inserimento > 35 Ncm) che sono stati caricati immediatamente con le matrici utilizzando la polimerizzazione intraorale.
La seconda paziente aveva 2 molari rimasti. Dopo il posizionamento di 4 mini-impianti dentali (coppia d’inserimento 20-25 Ncm), la protesi dentale parziale rimovibile, che è supportata dalle corone coniche, è stata ribasata usando un materiale morbido. Quattro mesi dopo, le matrici sono state polimerizzate nella protesi presso il laboratorio odontoiatrico tramite impronta.

Conclusione: I monconi strategici supplementari che usano mini-impianti dentali richiedono di seguire le raccomandazioni relativamente al numero e alla posizione dei mini-impianti dentali, all’approccio di carico, alla conoscenza anatomica, all’esperienza chirurgica soprattutto nel trattamento della mandibola, e un’esperienza protesica sufficiente.


 

References

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Innovatives Dental-Implant-Design – Maggio 2015 – Un design di impianto innovativo: tasso di successo migliorato, stabilità ossea e vantaggi estetici

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Rivista PIP – Edizione:2/2015 • Maggio 2015

Un design di impianto innovativo: tasso di successo migliorato, stabilità ossea e vantaggi estetici

Author: Dr Henriette Lerner HL DENTCLINIC

Abstract
Al giorno d’oggi, il successo di un impianto significa molto più della riuscita dell’osteointegrazione. Occorre tenere in considerazione anche il risultato estetico. Il presente studio illustra il trattamento di una paziente di 65 anni con edentulia parziale con notevoli problemi estetici. Tutti i denti mostravano una mobilità di grado II.
Il sistema utilizzato per il trattamento della paziente era dotato di connessione a cono Morse, attualmente la connessione più stabile.
La stabilità ossea conseguita con questa tipologia è stata ampiamente dimostrata.
È inoltre scientificamente provato che il conseguente fissaggio con saldatura a freddo riduce la larghezza del micro-gap della connessione e di conseguenza riduce il micro-movimento che può causare la perdita ossea.

EL Clinical Study – Aprile 2015 – Stabilità ossea ed estetica utilizzando un design di impianto innovativo

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EL Clinical Study • Aprile 2015

Stabilità ossea ed estetica utilizzando un design di impianto innovativo

Treatment of a 65-year-old patient by DR HENRIETTE LERNER (HL DENTCLINIC), BADEN-BADEN, GERMANY

Al giorno d’oggi, il concetto di riuscita di un impianto non è più misurabile in termini di “osteointegrazione riuscita”, ma è d’obbligo tenere in considerazione anche il risultato estetico. Questo caso clinico con grandi aspettative estetiche della paziente illustra il trattamento di una paziente di 65 anni con edentulia parziale con grado di mobilità 2 in tutti i denti.

La connessione conica a cono Morse ha dimostrato di essere la connessione più stabile attualmente disponibile.
È scientificamente provato che sono i micromovimenti, piuttosto che le dimensioni del microgap, a causare la perdita ossea. In una connessione conica a cono Morse, le linee angolari interne tra l’impianto e il connettore sono inferiori a 0,25 gradi. Le dimensioni del microgap (1,1-1,5 μm) sono inferiori a quelle di un batterio (2-6 μm) [2].
Perciò, questa connessione è la più stabile attualmente nota e presenta la minore incidenza di allentamento della vite in assoluto (0,37 percento).

Discussione e conclusione
Questo studio utilizza un concetto implantare e protesico innovativo che consente la creazione e la stabilizzazione della compagine ossea e gengivale peri-implantare. I relativi punteggi sono stati registrati per due anni, raggiungendo un tasso di successo complessivo degli impianti di quasi il 100 percento (99,7 percento).

Studio sugli impianti (BDIZ EDI) 2014/2015 – Marzo 2015 – Analisi degli elementi quantitativi e qualitativi della superficie degli impianti tramite SEM ed EDX RELAZIONE SULLO STUDIO PRELIMINARE

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Studio sugli impianti (BDIZ EDI) 2014/2015 • Marzo 2015

Analisi degli elementi quantitativi e qualitativi della superficie degli impianti tramite SEM ed EDX RELAZIONE SULLO STUDIO PRELIMINARE

Prof. Dr. Dr. Joachim E. Zöller Interdisciplinary Polyclinic for Oral Surgery and Implantology Dept. for Cranio Maxillofacial and Plastic Surgery, Dr. med. dent. Dirk U. Duddeck Head of Surface Analyses, In cooperation with the European Association of Dental Implantologists BDIZ-EDI Quality & Research Committee

Contesto e finalità
Le superfici degli impianti vengono modificate tramite microstrutture e ampliamento della superficie per migliorare l’osteointegrazione. Numerosi studi hanno dimostrato un aumento dell’aderenza e della produzione della matrice osteoblastica su superfici ritentive in titanio.

Nel 2008 l’Università di Colonia, Germania e la BDIZ EDI (Associazione Europea di Implantologia Dentale) con il relativo Comitato Qualità e Ricerca (Q&R) (www.bdizedi.org) hanno svolto uno studio al microscopio elettronico a scansione, analizzando le superfici di 23 impianti in titanio enossali di diversi produttori, presso il Policlinico Interdisciplinare di Chirurgia Orale e Implantologia, Dipartimento di Chirurgia Cranio-maxillofacciale e Plastica, Università di Colonia (1). Gli impianti testati hanno mostrato depositi isolati e/o estesi. A seconda del processo di fabbricazione, sono stati riscontrati accumuli di materiale organico (carbonio) o materiale inorganico come alluminio, silicio, fosforo, zolfo, cloro, potassio e calcio.

Nel 2011-2012 abbiamo seguito lo stesso protocollo su 57 impianti dentali di diversi produttori. Tuttavia, la fabbricazione di impianti richiede un sistema adeguato di controlli della qualità. Anche se alcuni produttori hanno apportato miglioramenti sostanziali rispetto alla nostra prima indagine del 2008, lo studio del 2011-2012 ha individuato ancora qualche impianto con zone più ampie di residui superficiali di sabbiatura e impurità organiche selettive (2).

Durante l’assemblea generale, è stato chiesto a BDIZ EDI (3), che rappresenta oltre 5.500 implantologi attivi in Europa, di proseguire le analisi periodiche e di pubblicare i risultati nell’European EDI Journal.

Utilizzando lo stesso materiale e gli stessi metodi relativamente all’impostazione tecnica, questo studio permette di eseguire confronti con i risultati di studi precedenti.

Proseguendo i due studi summenzionati, lo scopo dello studio è di verificare i miglioramenti nella produzione e la gestione della qualità, nonché di dimostrare l’alto livello qualitativo dei produttori partecipanti e delle aziende di implantologia.

1)Duddeck DU; Comparative investigation of various implant surfaces by SEM-Analysis. (Posterpresentation) 18th Annual Scientific Meeting of the European Association of osseointegration, 30 September-3 October 2009, Monaco, France

2)Duddeck, DU. et. al; Surface characteristics and quality of implants in sterile packaging, EDI Journal 2013-1

3) BDIZ EDI ha definito standard preliminari per una procedura di accreditamento di tutti i sistemi di impianti e sostiene la formazione permanente strutturata. I compiti principali di BDIZ EDI sono di fornire ai membri consulenza e assistenza e di migliorare la qualità dei materiali di impianto

EL Clinical Study – Febbraio 2015 – Come coniugare stabilità ossea e benefici estetici tramite un design di impianto innovativo Trattamento di una paziente di 65 anni

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EL Clinical Study • Febbraio 2015

Come coniugare stabilità ossea e benefici estetici tramite un design di impianto innovativo Trattamento di una paziente di 65 anni

Henriette Lerner HL DENTCLINIC, Dentist, Baden-Baden, Germany

Presentiamo un caso clinico con requisiti estetici elevati, illustrando il trattamento di una paziente di 65 anni con una situazione di edentulia parziale con tutti i denti interessati da grado di mobilità 2. Tutti i denti mascellari sono stati estratti e gli impianti sono stati caricati immediatamente.

Introduzione
E’ comprovato che la connessione conometrica cone Morse è il tipo di connessione più stabile. È stato provato scientificamente che sono i micromovimenti, piuttosto che le dimensioni del microgap, a causare la perdita ossea (Hermann et al.). È stato riportato che normalmente il microgap nelle connessioni implantari, che consente l’accumulo di batteri, misura dai 21 fino ai 60 μm, facilitando lo sviluppo di infiammazioni locali e la perdita ossea. La connessione cone-morse, è caratterizzata da un’angolazione delle pareti interne della connessione inferiore ai 25°. Ne consegue che si tratta della connessione più sicura dall’accumulo batterico, in quanto le dimensioni del microgap interno (1,1- 1,5 μm) sono inferiori a quelle di un batterio (2-6 μm) .
Si tratta inoltre della connessione più stabile nota ad oggi, oltre a presentare la minore incidenza in assoluto dell’allentamento della vite (0,37%). Oltre a ciò, presenta un’elevata resistenza al piegamento durante le prove di taglio a 800 N a 30 gradi.

Discussione e conclusione
In questo caso clinico è stato impiegato un concetto implantare e protesico innovativo che consente al medico di creare e stabilizzare la compagine ossea e gengivale peri-implantare. Questo design di impianto e metodo di trattamento sembra consentire un risultato estetico migliore in situazioni in cui vi siano impianti adiacenti.

DZZ | Deutsche Zahnärztliche Zeitschrift – Ottobre 2014 – Analisi degli insuccessi dei mini-impianti dentali usati per la stabilizzazione di protesi dentali complete

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DZZ | Deutsche Zahnärztliche Zeitschrift • Ottobre 2014

Analisi degli insuccessi dei mini-impianti dentali usati per la stabilizzazione di protesi dentali complete

Prof. Dr. Torsten Mundt Center for Dental, Oral and Maxillofacial Surgery Greifswald Polyclinic for dental prosthetics and materials science University Medical Center, Reiner Biffar University of Greifswald · Department of Prosthodontics, Geriatric Dentistry and Medical Materials Science, Friedhelm Heinemann University of Greifswald · Department of Prosthodontics, Geriatric Dentistry and Medical Materials Science, T. Stark, Christian Schwahn

Introduzione: Lo scopo di questo studio è di analizzare i possibili fattori legati alla perdita di mini-impianti con diametri tra 1,8 e 2,4 mm usati nella stabilizzazione di protesi dentali complete.

Metodi: È stato esaminato un totale di 79 donne e 54 uomini (età media 71,2 ± 9,8 anni), intervistati in 9 studi odontoiatrici. Le cartelle dei pazienti sono state valutate in modo retrospettivo.
I tassi cumulativi di sopravvivenza degli impianti sono stati rappresentati con curve di Kaplan-Meier e i fattori potenziali di rischio sono stati valutati usando le analisi della regressione di Cox (P < 0,05).

Risultati: Su 336 mini-impianti in 54 arcate superiori, 15 sono stati persi, e su 402 mini-impianti dentali in 95 arcate inferiori, 11 sono stati persi a causa della mancanza o della perdita di osteointegrazione. Inoltre, 2 mini-impianti si sono fratturati durante l’inserimento e altri due si sono fratturati dopo 4 e 32 mesi. Il tasso di sopravvivenza degli impianti a 4 anni è stato del 95,4 % nell’arcata anteriore superiore, del 91,8 % nell’arcata posteriore superiore, del 97,0 % nell’arcata anteriore inferiore e del 91,1 % nell’arcata posteriore inferiore. Senza includere gli impianti fratturati dell’arcata inferiore, il tasso di sopravvivenza a 4 anni è stato del 97,6 % nell’arcata anteriore inferiore e del 95,1 % nell’arcata posteriore inferiore. Sono state rilevate differenze significative tra le aree di posizionamento anteriori e posteriori (P = 0,039) ma non tra le mandibole (P = 0,188). Il tasso di sopravvivenza dei mini-impianti dentali con una lunghezza di 10 mm è stato inferiore rispetto al tasso di sopravvivenza di impianti più lunghi (90,7 % contro > 95 % P = 0,044). I fattori sesso, età e abitudine al fumo non si sono rivelati significativi. Nell’analisi della regressione Cox, né l’area di posizionamento né la lunghezza dell’impianto hanno mostrato un rapporto di rischio significativo dopo la regolazione.

Conclusione: I tassi di sopravvivenza a 4 anni dei mini-impianti utilizzati nella stabilizzazione delle protesi dentali complete sono stati accettabili in entrambe le mandibole. Gli insuccessi tendono a essere più frequenti nell’area posteriore e per gli impianti più corti.

 

References

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EL Clinical Study – Settembre 2014 – Innovativo design di impianto dentale presenta miglioramenti a livello di tasso di successo, stabilità ossea e vantaggi estetici

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EL Clinical Study • Settembre 2014

Innovativo design di impianto dentale presenta miglioramenti a livello di tasso di successo, stabilità ossea e vantaggi estetici

A retrospective study over 3 years including 2-year follow-up Henriette Lerner, DMD Director of HL Dentclinic (private practice focussed on implantology)

Lo scopo di questa ricerca consiste nella valutazione retrospettiva di un design implantare e protesico innovativo in base ai criteri seguenti:
1. tasso di successo dell’impianto,
2. perdita ossea e stabilità del livello osseo in corrispondenza del colletto dell’impianto (attualmente è comprovato che la connessione conica a cono Morse è il tipo di connessione più stabile). Di conseguenza, alcuni sistemi di impianti hanno già iniziato ad adottarla e hanno dimostrato la stabilità del livello osseo conseguita con questa connessione (Bicon, Ankylos),
3. estetica misurata in punteggio dell’estetica rosa,
4. spessore della gengiva a 3 mm dal margine libero gengivale,
5. larghezza della gengiva cheratinizzata attorno agli impianti,
6. altezza della gengiva attorno agli impianti

Lo studio comprende i dati di 137 pazienti con 608 impianti (C-Tech, Bologna, Italia).

Risultati: La perdita dell’impianto ha interessato solo due impianti (dopo 6 mesi), entrambi di uno stesso paziente. Il tasso di successo di quelli inclusi nello studio a 6, 12, 18 e 24 mesi è stato del 100 per cento. Su nessun soggetto incluso nello studio è stata rilevata perdita ossea. I punteggi dei tessuti molli sono indicativi di un risultato estetico elevato.

Conclusione: Il sistema implantare impiegato nel presente studio ha presentato tassi di successo elevati sia per quanto riguarda la stabilità in situ che gli aspetti estetici. Quindi, nell’ambito dei dati raccolti, si può raccomandarne l’utilizzo nella popolazione generale.


 

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Stomatolog / vol.19 – Luglio 2013 – Carico immediato – In cosa consiste il nuovo sistema implantare C-TECH?

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Stomatolog / vol.19 – Luglio 2013

Carico immediato – In cosa consiste il nuovo sistema implantare C-TECH?

Dr. Zoran Lazić sci stom. klinika za stomatologiju VMA, beorad – Dr. Marko Magić stom. privatna ordinacija Dental Clinic Lazić Beograd

Gli studi di Brånemark e associati dell’Università di Göteborg hanno posto le basi dell’implantologia moderna, sulla quale si basa la procedura di carico immediato.

Carico immediato significa che la procedura di carico viene eseguita subito dopo l’impianto. L’utilizzo del concetto di carico immediato degli impianti dentali si è diffuso negli ultimi dieci anni.

Il carico immediato permette di eseguire la fase chirurgica e protesica nello stesso giorno o entro pochi giorni. Il successo della procedura di carico immediato dipende in larga misura da fattori legati all’osteointegrazione: forma e design dell’impianto, quantità e qualità dell’osso e procedura chirurgica.

Stabilità dell’impianto primario: La stabilità dell’impianto primario è la chiave dell’integrazione dell’impianto con esito positivo, indipendentemente dal protocollo di carico. Per gli impianti caricati immediatamente, è particolarmente importante limitare i micro-movimenti entro i limiti di tolleranza.

Macro-design dell’impianto: La forma dell’impianto svolge un ruolo importante nella stabilità primaria. Gli impianti conici e quelli con colletto esteso forniscono una stabilità superiore rispetto agli impianti cilindrici e perciò sono utili nei casi di carico immediato. Quando si utilizzano gli impianti conici, è necessaria la preparazione accurata dell’osso per ottenere una posizione apico-coronale precisa dell’impianto.

Micro-design dell’impianto: L’effetto della superficie dell’impianto nel processo di guarigione dell’osso indica che il limite di tolleranza del carico è superiore sulla superficie rugosa dell’impianto rispetto alla superficie liscia lavorata meccanicamente.

Effetto dell’osso sulla stabilità dell’impianto – Altezza dell’osso: L’impianto deve essere circondato da almeno un millimetro di osso corticale e nella regione frontale della mascella, dove è richiesta un’estetica eccellente, questo spessore deve essere di almeno due millimetri.

Sistema implantare C-TECH
L’utilizzo della procedura di carico immediato è diventato lo standard nella riabilitazione implantare quotidiana. Nell’ambito dei sistemi implantari C-TECH, la linea Esthetic Line (EL) è studiata appositamente per le procedure immediate. Il suo scopo è di ottenere la maggiore stabilità possibile dell’impianto primario e soddisfa le richieste di impianto più esigenti dal punto di vista estetico.

Case report
La paziente (48 anni) è stata ricoverata per la riabilitazione della mascella superiore completamente edentula. Dopo l’analisi clinica e radiografica si è notato che il pavimento del seno mascellare è abbassato e che l’impianto nelle regioni posteriori della mascella non è possibile.

Conclusione
Questo case report mostra come sia possibile risolvere il problema della mascella completamente edentula e caricare immediatamente gli impianti se le indicazioni vengono applicate correttamente. Sono stati seguiti tutti i principi di caricamento immediato, e si è posta particolare cura alla struttura della cresta alveolare, alla selezione degli impianti, alle forze meccaniche che agiscono sull’impianto, nonché alla procedura chirurgica e al numero di impianti posizionati. Gli impianti Esthetic Line C-TECH uniti ai monconi PEEK hanno evidenziato un grande successo in questo caso complesso di carico immediato.

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