Webinar | EL Esthetic Line: quali sono le caratteristiche di un impianto di successo?
Guarda il video della dott.ssa Henriette Lerner per scoprire le caratteristiche di un impianto di successo
“Probabilmente avete già in mente alcune caratteristiche principali che gli impianti devono avere per rendere il vostro trattamento più facile e più prevedibile”
Probabilmente sapete già che un impianto deve avere un’elevata superficie di contatto con l’osso e un design che aumenta questa superficie, apportando stabilità a lungo termine.
Il corpo dell’impianto risulta essere aggressivo, il che è positivo per l’osso spugnoso. In quasi tutti i sistemi implantari, si ha una procedura di sottopreparazione: la perforazione è più piccola dell’impianto, con quest’ultimo che entra nell’osso mantenendone quasi tutte le qualità, apportando al contempo un’ottima stabilità primaria nell’alveolo estrattivo.
Nella parte colorata, si può notare una parte non così aggressiva, perché? Perché l’osso corticale è meno vascolarizzato, quindi è più sensibile alle forze. Tali forze vengono trasformate, grazie al microfiletto, in forze più piccole che dovrebbero proteggere l’osso corticale ed evitare il riassorbimento.
In questa immagine possiamo vedere cosa avviene nei restauri implantari in cui nessuno si è curato dello spessore dell’osso; dovete scegliere il design dell’impianto che semplifica la vita e dà una certa prevedibilità.
Inoltre, è possibile osservare la presenza di una sorta di profilo concavo. Qual è il vantaggio? Il profilo concavo attira il tessuto molle dandogli la possibilità di avere un certo volume e altezza, che potete usare per proteggere l’osso sottostante.
Anche i micromovimenti causano la perdita ossea; essi si verificano quando la connessione non è abbastanza stretta, quando il microgap è molto vicino all’osso.
Quindi come procediamo?
Prendiamo sistemi implantari che hanno una connessione stretta, con meno micromovimenti possibili e meno microgap. Il platform switching design, che è probabilmente già conoscete dalla vostra formazione continua, consente di spostare il microgap dal livello osseo.
In conclusione, in un impianto, dobbiamo cercare la stabilità iniziale e una connessione molto stretta. Sulla base degli studi, la connessione cono-morse è la più stabile e sembra essere più piccola di un batterio. Quindi, se avete la possibilità di scegliere, scegliete gli impianti che vi danno questi vantaggi.
Un buon implantologo è in grado di scegliere e utilizzare correttamente il sistema giusto ma se scegliete sistemi implantari che hanno determinate caratteristiche, vi semplifica molto la vita. È sempre necessario conoscere le caratteristiche di un sistema implantare per comprenderne i vantaggi e poterlo utilizzare di conseguenza.”